"E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre" (Giovanni 1:14) La gloria di Cristo appare evidente, proprio mentre studiamo i titoli che Gli sono attribuiti nel primo capitolo del vangelo di Giovanni. La Parola (v 1). Proprio come le parole che pronunciamo rivelano la nostra personalità, così Gesù ci appare come l'espressione del Dio invisibile. Egli ha espresso e declinato la realtà di Dio (14:9). Il salmista diceva che i cieli dichiarano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera della Sua mano fino alle estremità della Terra. Eppure nella più emozionante visione della volta stellata, o nelle nuvole rosate di un tramonto mozzafiato, non avremo mai una rivelazione di Dio paragonabile a quella che possiamo trovare in Gesù. Il Creatore (vv. 2, 3). Con il linguaggio fermo di cui poteva disporre, l'apostolo scrive il nome di Gesù su tutte le cose che sono in cielo, sopra la terra, all'interno e al di sotto di essa. Tutto era dovuto al Suo fiato creativo: il ferro di cui erano fatti i chiodi che Lo trafissero alla croce; il legno di cui era composta quest'ultima, le spine che formavano la Sua corona. Luce e Vita (v 4). Piacque al Padre che la vita risiedesse nella Sua natura umana, come cisterna e riserva, così che da Lui noi ottenessimo la vita eterna, comunicata attraverso la fede. Nella Sua vita vi è luce. Il Messia (vv. 10, 11). "È venuto in casa sua". La Shekinàh (la gloria) (v 14). Durante il passaggio terreno del nostro Signore, la copertura fornita dalla Sua natura umana, sembrava non potesse trattenere i raggi dello splendore radioso del Suo Essere. Fu così sul monte della Trasfigurazione, e ancora in occasione della Sua risurrezione ed ascensione. La gloria è piena di grazia e di verità. Il Figlio Unigenito (vv. 12, 14). Possiamo essere figli, grazie a Dio, ma Egli è il Figlio. Indipendentemente da tutto ciò che può significare l'espressione "Unigenito", Egli è separato dai più nobili figli degli uomini da un abisso smisurato e infinito. Eppure com'è meraviglioso, che Egli non si sia vergognato di chiamarci fratelli. DiamoGli dunque gloria ed onore.
Data: 30/12/2007 Visite: 3016 | |
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