Marco 10:17-31 Ecco un'altra persona oggetto dell'amore e delle attenzioni di Cristo. Il giovane ricco si accosta al Signore desideroso di cono¬scere la via della salvezza e convinto di trovarsi in una posizione di favore, avendo fino allora osservato i comandamenti in modo scrupoloso. Probabilmente egli si aspetta delle lodi, ecco perché la risposta di Gesù lo sorprende e lo rattrista, trovandolo del tutto impreparato. Le parole del Maestro lo mettono di fronte ad una realtà che non aveva mai valutato appieno: l'osservanza dei comandamenti non è sufficiente a procurargli la salvezza; l'attaccamento alle proprie ricchezze era troppo forte e costituiva un ostacolo insuperabile. Quell'imperativo che gli intimava di rinunciare ai propri beni era troppo difficile da accettare per un giovane che evidentemente vi riponeva il cuore e tutta la sua fiducia. Quella rinuncia rappresentava nel caso specifico una condizione essenziale per ottenere la vita eterna. Non sono le ricchezze che precludono il cielo all'uomo. Affermando che è difficile per un ricco varcare la soglia del Regno dei Cieli, Gesù non intendeva condannare le ricchezze in Sé. Non è necessariamente un male per un credente essere ricco. L'importante è che il primo posto non sia riservato alle ricchezze stesse, ma sempre al Signore. Solo quando non si riesce a dare a Dio la priorità il benessere costituisce un impedimento alla salvezza. E' il Signore che pone tutto a nostra disposizione, anche il denaro. Come Suoi amministratori dobbiamo saper, subordinare a Lui tutte le cose materiali di cui possiamo disporre, perché così facendo i nostri tesori si accumuleranno in cielo e la nostra ricchezza spirituale avrà un valore eterno. In questo modo saremo veramente "ricchi", all'altezza della chiamata e degni del Regno dei cieli. li Signore ci aiuti affinché ogni volta in cui ci troviamo a dover lare una scelta, possiamo in ogni caso decidere per Cristo.
Data: 25/04/2009 Visite: 7777 | |
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