"Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele" (Genesi 32:28) "Chi vince ...scriverò su lui il nome del mio Dio" (Apocalisse 3:12) In tutta la Bibbia, il nome di una persona rivela la sua natura. In quei giorni antichi e sapienti, i nomi non venivano assegnati in base ad una considerazione di ordine eufonico, ma rappresentavano quasi una promessa o un auspicio. Si sostiene che i pastori assegnino dei nomi alle pecore secondo le loro caratteristiche, e in alcuni casi i nomi nell'Antico Testamento sembrano essere stati dati secondo lo stesso principio. Fu così con Giacobbe; quando l'Angelo gli chiese: "Qual è il tuo nome?". Egli rispose: "Giacobbe", vale a dire soppiantatore! Con Dio, non rifiutarti mai di chiamarti con il tuo titolo specifico, anche se fossi l'ultimo di tutti i santi, il capo dei peccatori, l'ipocrita o l'ingannatore! La prima condizione per sbarazzarci della nostra vecchia natura è di confessarne l'esistenza; la seconda è quella di cederla a Dio. Sii conquistato da Dio, cedi a Lui, sottomettiti alla Sua volontà, specialmente in quel punto in cui il Suo Spirito ti stringe così forte. La nostra vita è piena d'incontri e di combattimenti con l'Angelo, il problema è che noi resistiamo anziché lasciarci vincere da Lui. Ogni volta che permettiamo a Dio di prendere il controllo di qualche aspetto del nostro carattere, noi acquisiamo un nome nuovo. In altre parole, si sviluppa una nuova fase del carattere, riceviamo in noi un nuovo tocco dell'amore divino e veniamo trasformati più perfettamente ad immagine di Colui, il cui Nome comprende tutti i nomi. Giacobbe diventa Israele; Simone diventa Pietro, l'uomo di pietra; Saulo diventa l'apostolo Paolo. Quando Dio ci chiama con un nuovo nome Egli lo fa in funzione dei rapporti che dobbiamo intrattenere con Lui. In altre parole, Egli ci concede una rivelazione più profonda di Sé. Egli rivela attributi che prima erano nascosti. L'apostolo, nell'Apocalisse, afferma che ogni volta che vinciamo, Dio ci dona una pietra bianca, sulla quale è scritto il Suo nome, con chiaro riferimento al diamante puro dell'Urim e del Tummim, con il quale Egli parlò ad Israele, e su cui fu inciso il nome Yahwèh (cfr. Esodo 28:29, 30; Ap. 2:17). Ogni vincitore sul peccato ha la sua pietra di Urim, conosce la volontà di Dio fin da subito, e riceve la rivelazione del carattere divino. Conosce cose preziose riservate unicamente a coloro ai quali sono state svelate (Matteo 11:25).
Data: 30/12/2007 Visite: 3061 | |
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