"Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi" (Giovanni 15:16) "Ogni potestà m'è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli... Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente" (Matteo 28:18) E' meraviglioso udire queste parole dalle labbra del nostro Signore, ricordando ciò che il diavolo Gli disse al principio del Suo ministerio (cfr. Luca 4:6). Evidentemente lo scettro era stato strappato dalle mani del principe di questo mondo. Il nostro Signore ha il primato, tanto in cielo quanto sulla Terra. Egli ha autorità sui venti e sulle onde; sul mondo naturale con le sue leggi e i suoi elementi... su tutti gli uomini che sono stati acquistati con il Suo sangue prezioso. Se comprendessimo che il mondo intero è Suo, in virtù della creazione e della redenzione, e che ovunque andiamo ci troviamo comunque all'interno delle Sue proprietà, la nostra ubbidienza ai Suoi comandamenti sarebbe molto facilitata. Osserva la cura con cui Cristo insiste nell'affermare che chi sarebbe diventato Suo discepolo, avrebbe dovuto ricevere l'ammaestramento utile per osservare tutti i Suoi comandamenti (v. 20). Egli scelse gli apostoli, coloro che per primi avrebbero ricevuto i Suoi comandamenti, non soltanto per la loro ubbidienza, ma affinché la trasmettessero agli altri. L'ubbidienza è la prima regola della crescita spirituale e della benedizione. Prima di ogni altra cosa dobbiamo essere risoluti nell'osservare tutto ciò che il Maestro ha ordinato; e in secondo luogo insegnare agli altri a comportarsi nella medesima maniera. Ogni volta che il compito sembra troppo difficile per le nostre forze, ricordiamoci che Egli ha promesso di essere con noi: "Tutti i giorni". Un nuovo mattino non giunge mai con le sue necessità e con il suo appello all'ubbidienza, senza che Egli sia con noi per portare il nostro peso, per aiutarci con la destra della Sua forza, e per ispirarci con la luce del Suo volto. La vita cristiana, in fin dei conti, ci pone davanti ad una domanda: quanto ubbidirai a Cristo? Se ti rifiuti di ubbidire, ti privi del meglio, poiché Egli non può fare nulla per te o con te. Ma se ti arrendi per ubbidire, non ci sono limiti alla benedizione che ne potrà derivare (Gen. 18:18, 19). Per vivere in questo modo, dobbiamo dimorare in Lui, e permettere che le Sue parole, attraverso la meditazione e la preghiera, abitino in noi. Allora l'ubbidienza cessa di essere uno sforzo, per diventare il frutto spontaneo di una vita esuberante.
Data: 30/12/2007 Visite: 3138 | |
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