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Le meditazioni di eVangelo

Quale progresso? (Genesi 4:17-26)


di G.A.
Trascritto da eVangelo

Le vie dello sviluppo e del progresso

dell'umanità, sono segnate fin dall'inizio dalla violenza che costituisce l'espressione

della prepotenza dell'uomo che rifiuta di riconoscere la signoria dell'amore di Dio. Soltanto nell'accettazione dell'amore di Dio

sta infatti la possibi­lità di una

convivenza fra gli uomini che non si trasformi in aggressione ed in tentativo

di reciproca sopraffazione; quell'amore è infatti

solidarietà che non sta a significare soltanto

«amichevole comprensio­ne e simpatia» ma che chiama alla necessità non sentita in quanto imposta dall'esterno; ma in quanto vissuta come

urgenza di vivere la propria esistenza in «novità di vita».

L'esistenza

umana, pur conoscendo gli entusiasmi e la commozione delle grandi scoperte

scientifiche, delle sublimi espressioni della vita artistica, della musica,

della pittura, della scultura; pur realizzando delle forme di convivenza

civile e democratica, pur costituendo organismi atti a soddisfare in certa

misura le esigenze della persona umana, pur tentando di darsi ordinamenti

capaci di garantire il rispetto e la salvaguardia

dell'individuo; purtuttavia, vede drammaticamente se

stessa essere travolta dal caos, da una serie interminabile di conflitti che

si alimentano quotidianamente e che non possono che condurla inesorabilmente

alla definitiva catastrofe. E la situazione è resa

ancor più tragica dal fatto che l'uomo, pur essendo consapevole della propria

situazione, rifiuta di riconoscerla come propria. attribuendone

le responsabilità agli altri e precludendo così a se stesso la possibilità di

salvezza. Cristo Gesù, la manifestazione dell'amore di Dio: è in Lui soltanto

che l'uomo può risolvere la tragedia della propria

vita, l'insensibilità del proprio animo, l'angoscia e il disorientamento del

proprio intelletto. E noi, che in Cristo Gesù il Signore abbiamo

trovato salvezza, liberazione, serenità gioia, pace, speranza, non trascuriamo

di continuare quotidianamente ad edificare la nostra vita per la Sua Parola.


Data: 15/01/2000
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