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Le meditazioni di eVangelo

E sarò distrutto io con la mia casa (Genesi 34:1-31)


di G.S.
Trascritto da eVangelo

Giacobbe, dopo tante dimostrazioni della bontà di Dio, contrariamente alle indicazioni divine, si stabilisce prima a Succot e poi a Sichem, restando al di fuori dei confini della volontà del Signore. Dio non gli aveva detto: «Io son l'Iddio di Succot o di Sichem» ma «lo son l'Iddio di Betel»; dunque, Betel avrebbe dovuto essere la visione permanente di Giacobbe. Con un atteggiamento del genere, quale timore di Dio poteva inculcare nella mente dei figli? Quale disciplina santa potevano vedere nel genitore? E la loro condotta la notiamo nel «VEDERE» di Dina (v. 1) e come i suoi fratelli fanno poca stima delle cose divine. Non era legittimo ricorrere a stratagemmi, ed era riprovevole l'uso disonorevole che essi fecero del particolare segno di distinzione (v. 13).

Quest'atto aggiunse nuovo affanno e dispiacere a Giacobbe e il verso citato ci mostra le conseguenze che da quell'azione avrebbero potuto derivare. Le parole di Giacobbe manifestano un animo inquieto e preoccupato, incompatibile con la vera fede in Dio. Poteva la fede fargli dire: «Sarò distrutto io con la mia casa» dal momento che Dio gli aveva fatto questa promessa:« IO ti guarderò ...... Io non ti abbandonerò ...»? Giacobbe, invece di giudicare Simeone e Levi, avrebbe dovuto giudicare prima se stesso e chiedersi perché si era stabilito a Sichem.

Quanti cristiani vediamo colpiti da dispiaceri e affanni a causa della loro infedeltà e li udiamo accusare le circostanze invece di giudicare se stessi!

Tanti genitori gemono e sono angosciati nel vedere la turbolenza l'insubordinazione e la mondanità dei loro figli, ma spesso non debbono biasimare altri che se stessi, perché non hanno camminato fedelmente davanti a Dio nella loro famiglia.

Per il credente, è una grazia riconoscere i frutti dei propri errori e provare, in un modo o nell'altro, quanto sia amaro allontanarsi, o mantenersi ad una certa distanza, dall'Iddio vivente. Soltanto allora, come Giacobbe, toglieremo gli idoli dalla nostra casa e torneremo a vivere un'esistenza in intimità con Dio.


Data: 24/04/2000
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