"Non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello?" (Genesi 4:9) "Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre" (I Giovanni 2:11) La caduta dell'uomo ha provocato uno sconvolgimento nell'intimo del suo essere. Egli fu creato a somiglianza di Dio e la natura divina è assolutamente priva di egoismo. La volontà e il proposito del Creatore erano l'unica regola dell'esistenza dell'uomo finché giunse il momento in cui i nostri progenitori sostituirono la volontà e la legge di Dio con la gratificazione personale. Da quel momento in avanti, il primato del proprio 'lo" è diventato il principio dominante dell'umanità e il mondo è quello che è, proprio perché l'essenza della vita non è altro che soddisfare sé stessi. Non sappiamo cosa determinò effettivamente la differenza di disposizione tra Caino e Abele. Ci sono degli indizi e delle possibili spiegazioni, ma la ragione fondamentale per cui questi due fratelli fossero così diversi rimane avvolta nel mistero, anche se qualcosa di simile si manifesta ancora nelle nostre case. Giovanni ci fornisce una chiave interpretativa nella sua prima epistola, laddove afferma che Caino uccise Abele, perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello erano giuste. Dio disapprovò Caino e lo avvertì che il peccato stava alla porta del suo cuore e cercava di potervi entrare. Egli lo esortò alla vigilanza e a non permettergli di penetrare. Quando quell'azione terribile fu ormai compiuta, Caino scoprì che tutta la natura era in rivolta contro di lui e divenne un vagabondo. Il sangue di Abele gridava contro Caino, poiché tutto il peccato grida a Dio ed Egli è il Vendicatore di coloro a cui è stato fatto un torto e che nella semplicità e nella fede si sono affidati a Lui. Grazie a Dio, c'è un grido più forte di quello di Abele, che implora non il giudizio, ma la grazia (cfr. Ebrei 12:24). Questo mondo è pieno di invidia, di gelosia, di lotte e di omicidi, poiché gli, uomini salvaguardano loro stessi anziché i propri fratelli; perché il benessere nostro e non quello di un altro ruota intorno al perno del proprio Io. La prima epi stola di Giovanni è l'antitesi di questa storia della Genesi e contiene il suo rime- ' dio. Soltanto quando amiamo Dio, prima e meglio, riusciamo ad amare il nostro fratello, e quando apriamo completamente la nostra anima all'ondata del'amore, di Dio, veniamo elevati al di sopra delle rocce frastagliate della vita egoistica e ! condotti nel vasto oceano, pieno della vita, che finalmente è veramente tale (cfr. I Giov. 3:14, 17).
Data: 02/10/2007 Visite: 3361 | |
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