"Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati" (Romani 8:37) Qualcosa potrebbe separarmi dall'amore di Cristo? Era l'unica domanda che Paolo riteneva veramente degna di considerazione. In questo paragrafo egli si sofferma a riflettere sulle reali condizioni in cui si trova l'essere umano, e le investiga attentamente, mosso dal desiderio di comprendere ogni aspetto di questa realtà. Prima interroga l'esistenza fatta di "morte e vita"; poi le intelligenze create: "Angeli, potestà e principati"; quindi le estremità del tempo: "Cose presenti, cose future"; lo spazio: "Altezza e profondità"; e infine, l'universo creato: "Ogni altra creatura". E l'atteggiamento di chi intende verificare la capacità di resistenza di ogni singolo anello della catena con cui oscillerà sull'abisso. Egli ha vagliato ogni dettaglio con estrema attenzione e con fervore ed è giunto alla conclusione che nessuna di queste cose potrà privarlo dell'amore di Dio. Noi giudichiamo male e dubitiamo dell'amore di Dio nostro Padre, pensando che le nostre sofferenze e afflizioni, i nostri peccati e le nostre cadute, possano ridurre il Suo amore nei nostri confronti. Ma in una famiglia, non sono certo i bambini robusti che procurano ansietà ad una madre, piuttosto sarà la vita del neonato minuto e debole che nella culla è incapace di sostenersi da solo e non è in grado di corrispondere il suo amore. In questo mondo, la morte e il dolore, la malattia e la sofferenza, il peccato e le cadute, anziché separarci dall'amore di Dio, ci uniscono maggiormente a Lui. Oh amore benedetto che giunge a noi dal cuore di Gesù, l'essenza dell'amore eterno di Dio: niente potrà mai impedirlo, esaurirlo, o arrestarlo. Non si tratta del nostro amore verso di Lui, ma del Suo amore verso di noi, e poiché niente può separarci dall'amore di Dio, Egli continuerà ad amarci per sempre, e riverserà su di noi l'intera pienezza della Sua vita e della Sua gloria. Qualunque siano le nostre difficoltà o le nostre debolezze, saremo mantenuti saldi e sempre abbondanti nell'opera del Signore; guadagnando attraverso le nostre perdite, trionfando nelle nostre cadute per scoprire, da ultimo, che saremo sempre più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amato.
Data: 02/09/2007 Visite: 3110 | |
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