"V'ha egli cosa che sia troppo difficile per l'Eterno?" (Genesi 18:14) "Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua gran potenza e col tuo braccio disteso: non v'è nulla di troppo difficile per te" (Geremia 32:17) Non è assolutamente dubbia l'identificazione di questi tre ospiti che improvvisamente apparvero davanti alla tenda di Abrahamo. Ci viene espressamente detto che "Yahwèh apparve a lui". Perciò il nostro Signore anticipò in qualche modo la Sua incarnazione. Egli venne in incognito, e "trovava la sua gioia con i figli degli uomini" (Prov. 8:31). Durante la Sua vita terrena, Egli amava stare con gli uomini, stette nella casa di Pietro e di Zaccheo e nella cara casa in cui Maria Lo ascoltava e Marta Lo serviva. Dopo la Sua risurrezione, Egli si trattenne con due di loro nella locanda del villaggio. Con modalità analoghe Egli raggiunse il tuo e il mio cuore. Sebbene Egli sia l'Altissimo e il Supremo, che abita l'Eternità, chiede ugualmente il permesso di poter cenare con noi e noi con Lui (cfr. Ap. 3:20). Ma Egli spesso viene sotto le vesti di un viandante, affamato e assetato. Corriamo ad incontrarLo ricordando Matteo 25:40. Dio non è debitore verso l'uomo; Egli paga sempre per la Sua sistemazione, ricordiamo la Sua promessa a Sarah! Ella rise per l'incredulità, ma c'è qualcosa di difficile per il nostro Signore? Questa è una delle domande di Dio che rimane spesso priva di risposta, pur essendo penetrata nel profondo della coscienza umana in tutte le epoche. Distogliamo lo sguardo dalle difficoltà imposte dalla natura, e fissiamolo su Colui che tiene gli oceani nel cavo della Sua mano onnipotente. Soltanto allora potremo stare con Lui sul monte e pregare per Sodoma, e Dio stes so ci attirerà per indurci a chiedere ancora di più, fino a quando la nostra fede non verrà meno. A quel punto Egli farà qualcosa che va molto al di là di quello che abbiamo saputo chiedere o anche solamente pensare.
Data: 02/09/2007 Visite: 3212 | |
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