"Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un'asina, e un' asinello, puledro d'asina. E le turbe che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna ne' luoghi altissimi!" (Matteo 21:5, 9) Il Re di gloria s'avvicinava alla città santa, non seduto su di un cavallo riccamente drappeggiato, o seguito da un drappello di soldati, ma montando un semplice asino e atteso da una folla di semplici contadini! Gesù fu accolto, non dal governatore Pilato, o da Caiafa il Sommo Sacerdote, ma dai bambini, dalla gente più povera, dai ciechi e dagli zoppi che aveva guarito. La Sua dimora era la nuda terra sul Monte degli Ulivi, e almeno in un'occasione, Egli fu affamato al punto da cercare frutti in una pianta di fico. Eppure in Lui c'era una potenza mistica davanti alla quale la folla che riempiva rumorosamente i cortili del Tempio, si inchinava e che anche i sommi sacerdoti e gli scribi dovettero riconoscere quando Lo sfidarono a rispondere della Sua autorità (v 23). La Sua autorità era quella che Gli proveniva dalla verità e dalla purezza di Dio. Era un raggio della Sua maestà intrinseca. Uno che Lo conobbe intimamente disse: "Noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre" (cfr. Giov. 1:14). Anima mia, anche per te viene il Re della gloria! Lascia che le porte del tuo cuore sollevino i portali e Lo facciano entrare! Inizialmente avrai timore della rivoluzione che la Sua venuta potrebbe portare, ma ti suggerisco di dare al più presto all'Emmanuele, il Re dei re, il trono del tuo cuore! Egli è il Signore della gloria e l'Erede di Dio, e farà anche di te un erede, unitamente a Lui. Lascia che la tua vita diventi il regno di Dio e del Suo Cristo. Lascia che ogni pensiero sia soggetto a Lui. Ma se ti accontenti di edificare la casa della tua vita lontano da Lui, per certo stai rigettando l'unica pietra angolare in grado di conferire la necessaria stabilità e bellezza a questa struttura. Privarsi di questo fondamento determinerà inevitabilmente la completa distruzione dell'edificio sul quale avrai investito tutte le energie della tua vita (cfr. Matteo 7:27; I Cor. 3:10-15).
Data: 02/09/2007 Visite: 3381 | |
|
|