"E Gesù, riguardatolo in viso, l'amò egli disse: Una cosa ti manca; va', vendi tutto ciò che hai, e dallo ai poveri ...Poi vieni e seguimi. Ma egli, attristato da quella parola, se ne andò dolente, perché avea di gran beni" (Marco 10:21, 22) Sono molti quelli che conoscono perfettamente quale sia il loro dovere, ma che non lo eseguono perché stanno nascondendo qualcosa di proibito. Rifiutano di lanciarsi nella corrente che possa sopraffarli, perché sono segretamente ancorati ad un banco di sabbia. Si recano da un maestro ad un altro, mostrando apparentemente il desiderio di scoprire il modo per ottenere la vita eterna, eppure sarà una ricerca che non porterà mai a nulla poiché non sono disposti a rinunciare al loro idolo segreto. Nel caso di questo giovane, l'impedimento era rappresentato dall'amore per il denaro. "Aveva di gran beni". Non c'è niente di male nel denaro. È un dono di Dio nei confronti degli uomini, ma è difficile possederlo senza considerarlo come pro prio, anziché realizzare di essere dei semplici amministratori. Fu per questa ragione che il nostro Signore propose al giovane questa prova estrema. Infatti, ci sembra in armonia con lo spirito del Vangelo credere che l'episodio in questione fu una prova speciale per questo ricercatore di verità, un'opportunità per rivelargli Sé stesso. La legge dell'amore non è negativa, ma soltanto positiva. La condizione essenziale per ciascuno di noi è quella di essere disposti, proprio come un altro giovane che viveva in quel tempo a "reputare tutte queste cose tanta spazzatura affin di guadagnare Cristo, e d'esser trovato in lui" (Fil. 3:8). Se vuoi seguire Cristo e se sei pronto a rinunciare a tutto per amor del Suo nome, ti sarà probabilmente affidato molto di più, perché Egli sa che può fare di te il Suo amministratore, senza t timore che la polvere d'oro rimanga attaccata al palmo della tua mano nel maneggiarla. Guardiamoci dall'idolo del denaro e dalla brama del possesso. Le ricchezze che aprono la maggior parte delle porte, non forniranno la chiave per accedere al Cielo. Studiamoci di agire sempre come curatori delle proprietà di Dio. Questo non e possibile senza una vita di comunione con il nostro Maestro che, per quanto fosse ricco, divenne povero per la nostra salvezza, affinché attraverso la Sua povertà potessimo noi diventare ricchi. Il Signore, anche nei nostri riguardi, conclude la Sua esortazione con un invito: "Poi vieni e seguimi".
Data: 02/09/2007 Visite: 3503 | |
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