"Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v'ho costituiti perché andiate, e portiate frutto" (Giovanni 15:16) Noi non abbiamo scelto Lui: poiché abbiamo la malvagità del cuore umano, un velo di cecità che il peccato pone sui nostri occhi, la sordità che intorpidisce le nostre orecchie. Aver perduto Gesù, pur passandoGli accanto, è un vero paradosso, è come se il cercatore di perle fosse incapace di riconoscere la perla più preziosa; o una madre non riuscisse a riconoscere il proprio bambino, o il cercatore del santo Graal non riuscisse a discernere il suo splendore mistico! "Ma io ho scelto voi". Egli ci scelse probabilmente perché eravamo inutili e disperati, volendoci mostrare quali sublimi miracoli la Sua grazia fosse in grado di compiere. Il profeta dice che i rami della vite sono più inutili di tutti gli altri (Ezechiele 15:1-5). Il principio che anima la scelta divina è quello di prendere ciò che gli altri rifiutano: il tizzone scampato dal fuoco, il lucignolo fumante, la can rotta; i figli più giovani, gli zoppi e gli storpi, gli ultimi e i minimi; le cose che son pazze, disprezzate e deboli; queste sono le cose che Dio sceglie, per ridurre a nien te le cose che sono, affinché nessuna carne possa gloriarsi alla Sua presenza. Non c'era alcun errore nella preconoscenza che anticipa la nostra elezione. Dio conosceva tutto ciò che eravamo, e quello che saremmo stati. Egli prevedeva nostre cadute, le nostre ore di depressione, la nostra ostinatezza, il nostro vaga nel paese lontano, ma Egli non cambiò pensiero. Avendoci eletti, Egli potrà sempre giustificare la Sua scelta, a meno che non cessiamo di permetterGli di operare noi la Sua volontà. "E vi ho costituiti". Il nostro Maestro ci ha collocati esattamente dove ci viamo, affinché avesse la possibilità di riversare la Sua vita abbondante, che E desidera largire al mondo. Non crucciarti e non mormorare per le vicende de tua vita, ma ricorda che Egli ti ha costituito e collocato dove ti trovi attualmente Le circostanze inevitabili sono la parte ruvida di un pezzo di stoffa, la sofferenza è il chiodo, e il dolore è la costrizione proprio come quella che Egli dovette so sulla croce. "Affinché andiate". "Dove, Maestro?". "In tutto il mondo, come Miei discepoli! lo vi ho tratti da questo mondo ed ora vi mando come Miei rappresentanti, attra verso i quali riversare la Mia vita e il Mio amore. Andate e portate frutto!".
Data: 15/07/2007 Visite: 2838 | |
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