"Queste cose vi ho detto, affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa" (Giovanni 15:11) "Ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore,, (Isaia 65:14) "Queste cose" furono pronunciate dal nostro Signore mentre vegliava nel Getsemani, nella notte precedente alla Sua crocifissione: come riuscì, in quei frangenti, a partorire un pensiero di allegrezza? Osserva come Egli ne parli fiduciosamente: un'allegrezza costante e ben radicata! Come la sorgente di un geyser, che scaturisce dalle misteriose profondità di un mondo di ghiaccio. Come riuscì ad essere allegro in un simile momento? Sembra plausibile una sola risposta. Egli sapeva che attraverso il Suo sacrificio supremo avrebbe fatto scaturire una fonte di gioia per tutte le future generazioni. La sorgente della Sua allegrezza era eterna a motivo della gioia che stava per manifestarsi a miriadi di persone. Questo gaudio fu una caratteristica costante in tutto il Suo ministerio. Sembrava veramente una fonte inesauribile. Come poteva essere diversamente considerando che stava servendo gli altri, adempiendo, una volta per sempre, l'amorevole volontà del Padre per il bene degli uomini? Tutto ciò è in armonia con un'esortazione che Egli ripeteva di sovente: "Fatti animo", sia allorché leniva il dolore e le malattie, che quando proclamava il perdono dei peccati. Il Nuovo Testamento ci esorta a gioire grandemente proprio alla luce di questo richiamo! Vita in cui si offre sé stessi. La nostra letizia, come quella di Cristo, consiste nel donare sé stessi. Noi trasmettiamo ad altri la gioia e l'amore con cui Egli riempie il nostro cuore, e nel farlo, siamo resi infinitamente felici. Oggi vogliamo fissare questi pensieri nella nostra mente! Dio è amore, e quell'amore non può essere contenuto! Giorno dopo giorno dimoriamo in Lui, con la porta del nostro cuore aperta per ricevere il Suo amore. Vogliamo essere in grado di rivolgere una parola di sostegno a coloro che sono stanchi, proclamare la libertà ai prigionieri e spezzare le catene di coloro che sono ancora legati. Non dobbiamo costruire qualcosa con le nostre mani, ma passare ad altri ciò che è già stato fatto! Non inaugurare, ma trasferire! L'amore e la grazia di Cristo vennero espresse tramite i gesti concreti del Suo ministerio. Egli non si accontentava di pronunciare parole d'incoraggiamento, ma operava in modo che la gioia e la felicità scaturissero immediatamente. Non dobbiamo soltanto auspicare un determinato sviluppo, ma anche agire. Forse si tratterà soltanto di aiutare a sollevare un peso, guidare chi è perplesso o fare una carezza a qualche anima disperatamente sola. In ogni simile gesto di servizio, noi diamo al Signore l'opportunità di esprimerSi attraverso di noi, e di donarci la Sua gioia.
Data: 28/06/2007 Visite: 2781 | |
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