Questa frase ci propone una preziosa lezione intorno alla preghiera; ed è la testimonianza semplice e sincera di un uomo di fede. Il vecchio servitore di Abrahamo ha accettato il compito di cercare, trovare, condurre una sposa a Isacco, ma l'impresa supera le sue capacità ed egli in piena fiducia all'Iddio di Abrahamo: prega!

Osserviamo le caratteristiche della sua preghiera: «Viene direttamente dal suo cuore», «chiede una cosa che possa risultare alla gloria di Dio», «implora un esaudimento che possa essere di benedizione», ed infine, cosa molto importante, si lascia guidare dallo Spirito Santo anche per la formulazione, cioè per quello che noi consideriamo l'aspetto formale della preghiera, infatti egli chiede qualche cosa che assomiglia ad un «segno» e che già si sta «verificando» a sua insaputa.

L'apostolo Paolo dirà, molti secoli dopo, che lo Spirito Santo interviene nella preghiera dei cristiani perché noi sappiamo come pregare e cosa chiedere, ma purtroppo non tutti i credenti aspettano che lo Spirito Santo parli prima di loro o parli per loro.

Direttamente collegata all'ispirazione emerge l'oggetto della richiesta, una cosa alla gloria di Dio e per la benedizione di colui che aspetta l'esaudimento. Troppo spesso le nostre preghiere invece di essere un «incontro» sono uno «scontro» cori Dio. Chiediamo, ma senza preoccuparci di sapere se stiamo chiedendo qualche cosa per la Sua gloria e per la nostra edificazione o semplicemente per assecondare i nostri desideri umani; ricordiamo l'assicurazione «qualunque cosa chiederete», ma trascuriamo la precisazione «secondo la Sua volontà».

II vecchio servitore portò a compimento la sua nobile missione, per riconoscere che Dio aveva fatto prosperare il suo viaggio. Noi che ci troviamo di fronte alla sua testimonianza possiamo aggiunger che Dio aveva fatto prosperare il suo viaggio in risposta alla preghiera che era stata fatta nel senso più profondo di elevazione dell'animo di incontro con Dio, di arrendimento totale al piano divino.

Data: 25/03/2000 Visite: 4946