"Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e t'abbiam seguitato. E Gesù rispose: lo vi dico in verità che non v'è alcuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figliuoli, o campi, per amor di me e per amor dell'euangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: e nel secolo avvenire, la vita eterna" (Marco 10:28-30)

I principi cui si attiene questo mondo e quelli introdotti dal nostro Signore, sono estremamente differenti. Il mondo cerca di afferrare tutto quello che può: accumulando beni, esaltando il proprio io, salendo, più o meno velocemente, la scala del successo, facendosi moltitudini di amici. Cercare di essere "il numero uno" è il modo più esplicito per esprimere questo principio di vita! Ma esso non procura soddisfazioni ed anzi è deludente. L'anima, che è l'essenza della vita, è destinata a realizzare che ci sono più perdite che premi, più amarezza che successo, più ore scure che momenti risplendenti.

Dall'altra parte, i principi della vita cristiana consistono nel donare, confidare e benedire! La Sua misura deve sempre essere pigiata e traboccante. Il mantello deve seguire la tunica; il secondo miglio deve essere percorso felicemente come il primo. Essere disposti a rinunciare a tutto per il bene degli altri, è la richiesta rivolta dal Re a coloro che Lo rivendicano come loro Signore.

In ogni epoca, migliaia di persone hanno fatto gioiosamente di questo pensiero la loro regola di vita. Pietro e il resto degli apostoli sarebbero stati i primi di una moltitudine che avrebbero lasciato tutto per seguire Gesù. Egli non aveva dove posare il capo, ed essi erano senza una casa, vagavano nel mondo, senza una dimora stabile. Egli era povero ed essi sono andati in mezzo ai loro fratelli, dicendo: "Oro e argento non ho, ma quello che ho te lo do". Ma com'è stata grande la loro ricompensa! Prima di comprendere ciò che Cristo vuole fare per noi, dobbiamo essere disposti non soltanto ad afferrare, ma anche a lasciare. Dobbiamo scendere dalla barca e stendere la mano fuori di essa. È anche bene, come accadde all'apostolo Paolo, aver bisogno di ogni cosa, poiché per fede noi possederemo tutto. Leggi l'elenco meraviglioso dei paradossi che egli cita nella seconda Epistola ai Corinzi capitolo 4.

Il Signore promette la vita eterna quale coronamento di tutte le cose. Quando ci inginocchiamo alla croce, e guardiamo a Gesù come al nostro Salvatore, noi abbiamo la vita eterna, ma non possiamo realizzarla completamente fino a quando questa nostra soggezione alla morte, non sarà stata completamente assorbita dalla vita.

Data: 10/06/2007 Visite: 2045