"Poiché così parla Colui ch'è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che ha nome `il Santo': lo dimoro nel luogo alto e santo, ma son con colui ch'è contrito ed umile di spirito" (Isaia 57:15) Questo versetto si riferisce alle due case di Dio: il macrocosmo del grande universo e il microcosmo del cuore umano. Il nostro Dio è così grande che i Cieli dei cieli non possono contenerLo, ma è anche così umile che Si abbassa per riempire il cuore di un bambino. Egli ci esorta ad imparare da Lui, poiché Egli è mansueto e umile di cuore. Il cuore contrito e umile di spirito. Sembra eccessivo credere che l'Eterno desideri venire a vivere in un essere che conduce la sua esistenza nel tempo; che l'Iddio Santo ed infinito voglia scendere per abitare entro gli angusti confini di un cuore umano! (cfr. Giov. 14:23) eppure questa è l'esperienza di ogni credente nato di nuovo. Sta a noi chiederci: "Ne siamo degni?".
Data: 03/06/2007 Visite: 3484 | |
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