Eliezer è in missione,
Abramo lo ha inviato nel suo paese natale, per cercare moglie a Isacco. Eliezer
parte, per assolvere il compito affidatogli. Dopo tanto cammino è arrivato
presso il pozzo di Nahor.
Prega l'Eterno e gli
chiede di fare prosperare la sua missione. Il racconto biblico ci informa che
tutto andò bene. E ci insegna che chi confida nell'Eterno, mentre si trova ad
affrontare un grande problema si inchina dinanzi all'onnipotente e chiede a
Lui l'aiuto. Noi salvati per grazia affermiamo che Gesù è il nostro Signore. Ma
sorge spontanea una domanda: «Cosa abbiamo appreso da Lui nel corso dei nostri
anni al Suo servizio?». Egli ha predicato e predicato l'umiltà, tante volte ci
inorgogliamo, anche con i nostri simili, i nostri fratelli, salvati mediante
il sangue di Gesù: e ci sentiamo superiori nei loro riguardi.
Come Eliezer è stato
insegnato da Abramo, così Gesù ci ha insegnato la fedeltà. Egli è stato
fedele, non venne mai a meno allo scopo della sua venuta sulla terra. Noi
invece di vivere una vita più separata dal mondo e appartata per Lui, non
siamo stati sempre fedeli ai patti stipulati nel momento della nostra
conversione. Guardandoci al divino specchio, arrossiamo di vergogna per non
aver imparato ad essere totalmente fedeli come il nostro Signore.
Ma Eliezer è un
ambasciatore, ha ricevuto un compito e con l'aiuto di Dio lo porta a termine.
Abbiamo forse dimenticato il mandato che il Signor Gesù ci ha affidato? L'alto
incarico di annunziare la Buona Novella?
Abbiamo parlato di
Cristo tutti i giorni? Abbiamo partecipato ad altri il messaggio della grazia?
Paolo l'apostolo ricorda ai credenti che noi siamo ambasciatori Suoi e dobbiamo
supplicare uomini e donne a riconciliarsi con Dio.
Questo è
il giorno per iniziare una nuova vita in Lui, apprendere realmente i Suoi
insegnamenti, praticandoli durante il corso del nostro pellegrinaggio,
annunciando Cristo con il Suo messaggio di salvezza e di grazia e vivendo come
seguaci del grande Maestro Gesù, il Signore.
Data: 23/03/2000 Visite: 3927 | |
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