"Poiché un giorno ne' tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi" (Salmo 84:10) Questo salmo è sempre stato uno dei favoriti del popolo di Dio in ogni epoca. Un giorno, un anziano predicatore stava lasciando, in preda al dubbio e allo Sconforto, la sua tranquilla dimora a causa di gravi tumulti scoppiati a Londra, egli citava questo salmo per confortare sé stesso e suo fratello, dicendo: "Volgo i miei pensieri verso il cielo, perché è soltanto lassù che trovo qualche valida motivazione per affrontare il nostro povero pellegrinaggio sulla terra. Come la cupola I) blu del cielo ci circonda tutti, così opera la provvidenza del Signore del cielo. Egli rimi trattiene nessuna benedizione nei riguardi di coloro che Lo amano. Che la fede dell'antico salmista, sia anche la nostra. Sono certo che l'Alfa e l'Omega sia la cosa più preziosa di tutto ciò che concerne l'uomo". Quando siamo lontani dalle cose che ci sono più care, il cuore del vero credente ,i rivolge a Dio. Egli è convinto di poter accedere direttamente a Lui, ed è certo che la sua preghiera verrà ascoltata (v 8). Davide, come re unto dal Signore, aveva il diritto di chiedere a Dio di posare il Suo sguardo su di lui; ma noi ne abbiamo uno ancora maggiore, poiché possiamo chiedere che Dio volga il Suo sguardo sul Suo amato e glorioso Figliolo, e che ci accetti in Lui (v 9). Imitiamo l'umiltà di quest'uomo, e disponiamoci ad occupare il posto più umile (cfr. Luca 14:10, 11); ma guardiamoci dall'essere orgogliosi della nostra umiltà. Alcuni prendono gli ultimi posti perché venga chiesto loro di andare avanti. Essi fraintendono le parole del Signore. Si dice che c'è sempre posto sulla cima; ma è tilt rettanto vero che c'è spazio abbondante nel fondo. Se i credenti si cingono di un asciugamano e lavano i piedi dei discepoli, se sono pronti ad essere dei custodi nel senso letterale del termine e a dedicarsi al servizio, forse svolgeranno il loro compito con scarsi riconoscimenti, ma sicuramente otterranno l'approvazione del Re. A tutte queste anime disposte ad umiliarsi, Dio concede grazia e gloria (v 11). Egli le concederà sempre a piene mani. Dobbiamo soltanto esercitare l'abitudine da servire La grazia è la gemma di cui la gloria è il fiore. Se Dio ha dato la prima, non terrà per Sé la seconda (cfr. Rom. 5:1, 2). Se qualcosa non ci viene concesso, stiamo certi che non è per il nostro bene. Il Signore non ci nega nessuna cosa buona ma Egli non ci darà mai degli scorpioni, per quanto affascinanti possano apparire e neanche delle pietre che seppure ben confezionate, non potranno mai assomigliare al pane.
Data: 19/05/2007 Visite: 2596 | |
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