La vita di Abramo fu
una vita di fede. Tutta la sua vita fu vissuta vagando come uno straniero
ospitato dagli abitanti dei vari paesi. Pur vivendo una vita di pellegrino fu
riconosciuto come «principe di Dio».
Da tempo gli era stato rivelato
da Dio che il paese che percorreva sarebbe stato dato a lui e alla sua progenie
come eredità. Non meravigliamoci se la sua vita fu un continuo rendere onore e
gloria all'Iddio che serviva.
Sara sua moglie morì
all'età di centoventisette anni. Pur ricco e facoltoso come era, non sapeva
dove seppellire sua moglie. La sua richiesta «datemi la proprietà di un
sepolcro» non era la richiesta di un dono gratuito. Sebbene fosse solo uno
straniero residente in Canaan, chiedeva il diritto di acquistare una proprietà
per sempre. Avrebbe potuto seguire qualsiasi prassi permessa agli stranieri per
la sepoltura di un familiare; ma dinanzi alla realtà della morte di alcuni
della famiglia, egli desiderò esprimere la sua fede nella promessa fattogli
dall'Eterno. (1), chiedendo di acquistare un campo che sarebbe rimasto, che i
suoi avrebbero ricevuto in eredità.
Normalmente, quale
straniero gli veniva concesso l'acquisto soltanto del sepolcro, ed ad Abramo
gli fu offerto in dono, ma egli lo rifiutò perché desiderò manifestare in modo
palese, la sua fede nella promessa fattagli dall'Eterno.
Nei versi
17 e 18 leggiamo: «D campo con la caverna che v'era e tutti gli alberi che
v'erano nel campo e in tutti i confini all'intorno..» Così egli divenne un
proprietario nella terra di Canaan. La vita di fede è una vita di testimonianza
delle cose che si credono e si sperano Dio ci aiuti ad acquistare per fede «un
campo» alle volte delle promesse divine in modo che possiamo essere
riconosciuti come: «Principi di Dio».
1)
Ebrei 11:13,14
Data: 21/03/2000 Visite: 4809 | |
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