"Questa non è battaglia vostra, ma di Dio" (II Cronache 20:15, 16) La storia di Giosafat è molto istruttiva. Uomo sincero, cominciò la sua carriera nel migliore dei modi. Ma sopraggiunse un cambiamento. Ci mancherebbe il tempo per elencare le calamità che seguirono al peccato di Giosafat. Ma il re e il suo popolo cominciarono a cercare il Signore. Notiamo la risposta: "Così vi dice l'Eterno: - Non temete e non vi sgomentate a motivo di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio... Questa battaglia non l'avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l'Eterno vi darà... l'Eterno sarà con voi". Che luce possono fare queste parole di fronte al grande impegno dell'evangelizzazione? Cercheremo brevemente di indicare alcune linee essenziali. A chi furono rivolte queste parole? Ad un piccolo gruppo - numericamente scarso, dalle risorse limitate e dal morale alquanto abbattuto. Eppure il comando fu: "Domani, scendete contro di loro". Avevano fatto ricorso a Dio per ricevere aiuto ed Egli aveva promesso di concederlo. Tuttavia il comando fu: "Domani, scendete". Notiamo l'immediata ubbidienza richiesta. Non potevano aspettarsi rinforzi né defezioni da parte dei nemici. E Giosafat ubbidì, senza riserve. Non avvertiamo nessuna riluttanza e nessun indugio durante la marcia. Notiamo come la loro fede fu onorata rapidamente: vennero liberati in modo completo e straordinario. Ci è stato rivolto il comando di andare in tutto il mondo ad evangelizzare ogni creatura. Ma siamo un piccolo gruppo. Aspetteremo rinforzi, capacità maggiori o ulteriori fondi? Oppure diremo: Dio è con noi e, riconoscendo la Sua presenza, andremo immediatamente?
Data: 06/05/2007 Visite: 1889 | |
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