"Anima mia, acquietati in Dio solo, poiché da lui viene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio alto ricetto; io non sarò smosso" (Salmo 62:5, 6) Per tutti i credenti vengono tempi in cui una prova inaspettata rivela che, forse in modo inconsapevole, la nostra anima non era acquietata "in Dio solo", ma poggiava anche su qualche altro sostegno. E, poiché la nostra speranza non dipendeva interamente "da Lui", veniamo scossi e quasi atterrati. Nella prova il nostro impulso è di rivolgerci all'uomo; ma l'aiuto dell'uomo è inutile e a volte non possiamo neppure contare sulla sua comprensione. Poiché rimane Dio solo, corriamo a Lui. Tuttavia, Dio non dovrebbe essere la nostra ultima risorsa, ma la prima a cui ci rivolgiamo nelle difficoltà, piccole o grandi che siano. Spesso scopriamo che la potenza di Dio in nostro favore era stata trattenuta, perché Egli non darà la Sua gloria a un altro. Che cos'è la potenza dell'uomo? Non combattiamo contro carne e sangue: come potrebbe avere la meglio il braccio dell'uomo? Oh, stiamo in guardia per non trovarci a confidare nei doni di Dio anziché in Lui stesso! "Quando son debole, allora sono forte", diceva l'apostolo; eppure quanto è impopolare tra noi questo motivo di cui Paolo poteva gloriarsi: "Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, onde la potenza di Cristo riposi su me. Per questo io mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo". È forse un prezzo troppo alto da pagare affinché la potenza di Cristo riposi su noi? Abbiamo una sola Rocca, una sola Salvezza, un solo Ricetto; e soltanto in misura di quanto la rimpiazziamo con altre cose sperimenteremo debolezza, fallimento e peccato.
Data: 12/04/2007 Visite: 2926 | |
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