"Colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Nahshon, figliuolo d'Amminadab della tribù di Giuda" (Numeri 7:12-17) In questo passo vengono elencate le offerte dei dodici principi. i Possiamo notare che, per quanto fossero preziose, nella registrazione dei fatti, l'attenzione si sofferma in modo particolare sulla persona dell'offerente. Dopo la descrizione dei doni, l'offerente viene menzionato nuovamente. La soddisfazione divina non potrebbe essere manifestata in modo più chiaro. Con questo pensiero leggiamo tra le righe della Scrittura. La descrizione dettagliata dei doni viene ripetuta dodici volte, segno che Dio non si stanca mai di notare il servizio del Suo popolo. Ma non finisce qui, poiché leggiamo che - tutti questi - "furono i doni per la dedicazione dell'altare". In questo riassunto pieno di soddisfazione per il valore complessivo delle offerte, scorgiamo la compiacenza divina nei doni del popolo e nelle persone dei donatori, ma anche il particolare rilievo dato allo scopo delle offerte: la dedicazione dell'altare. È difficile esagerare l'importanza dell'altare di rame. Senza di esso, l'uomo peccatore non aveva possibilità di accesso al tabernacolo. Senza spargimento di sangue non c'è remissione di peccato. Ecco dunque una straordinaria manifestazione di amore divino: l'invito universale ad avvicinarsi a Dio. Uomini e donne di ogni tribù - tutti possono accostarsi - ma soltanto nel modo stabilito da Dio. Viviamo in questo modo? Quali conclusioni traggono i nostri fratelli e sorelle, figli e amici dalla nostra condotta di vita? La nostra disponibilità per la causa di Cristo mostra praticamente la vera stima che abbiamo della croce.
Data: 28/03/2007 Visite: 2678 | |
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