"Il voto di nazireato, per consacrarsi all'Eterno" (Numeri 6:2, 3) In questo capitolo viene rivelato in germe ciò che viene mani' festato più chiaramente nel Nuovo Testamento. Sotto l'Antico Patto furono godute in parte e per un tempo limitato molte benedizioni che, nell'attuale dispensazione, sono a nostra disposizione in modo pieno e permanente. Gli israeliti, ad esempio, potevano fare voto di nazireato e consacrarsi a Dio per un periodo di tempo; ma è privilegio dei cristiani sapere di essere sempre consacrati a Dio. È importante notare che questo voto di consacrazione temporanea implicava un'assoluta accettazione della volontà di Dio. Così, ai giorni nostri, Dio è disposto a dare al Suo popolo pienezza di benedizioni, se vengono seguite le Sue direttive. La devozione a Dio continua ad essere un'attività volontaria; di qui la differenza di risultati raggiunti tra credenti. La salvezza è un dono, ma richiede un'ubbidienza indiscussa e senza riserve. L'ubbidienza di Adamo fu messa alla prova nel giardino dell'Eden con il divieto di mangiare il frutto di un albero; allo stesso modo, anche l'ubbidienza del nazireo veniva messa alla prova. La difficoltà non era tanto nell'insidia commessa ad una data circostanza, ma nel fare la volontà di Dio anche in cose apparentemente insignificanti. Il servizio più elevato richiede il maggior sacrificio, ma procura anche la benedizione più grande.
Data: 26/03/2007 Visite: 2876 | |
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