"Beato colui che si dà pensiero del povero! nel giorno della sventura l'Eterno lo libererà" (Salmo 41:1) Il carattere di quest'uomo somiglia molto a quello di Cristo. I Egli ha contemplato come in uno specchio le fattezze del suo Signore e, come uno specchio, riflette il Suo carattere. Il cuore di Dio è rivolto verso di lui, e gli viene donato ogni bene necessario. È forse nella distretta colui che in misura delle sue possibilità ha aiutato chi era in distretta? Dio farà forse di meno per lui? No! "Nel giorno della sventura l'Eterno lo libererà. L'Eterno lo guarderà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice". Ma chi è che viene benedetto in questo modo? Non chi si libera da uno spettacolo penoso con una banale elemosina. Né chi mette a tacere la propria coscienza con doni che in realtà non gli costano nessun sacrificio, e poi allontana dai suoi pensieri il caso del povero, reclamando soddisfatto le benedizioni promesse a chi mostra compassione. [...] La benedizione viene pronunciata su quelli che si danno pensiero dei poveri, e che fanno il possibile, al costo del sacrificio di sé, per alleviare il problema della miseria umana. Questi saranno realmente benedetti, e la benedizione sarà la loro eredità inalienabile. Scrivo queste righe in un battello cinese, ormeggiato nei pressi di un villaggio cinese. Il mio cuore è gonfio; cos'altro dire? Vi supplico di darvi pensiero di questi poveri, e possa il Signore darvi intendimento.
Data: 22/03/2007 Visite: 2088 | |
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