"Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro? E voi, monti, che saltaste come montoni, e voi, colli, come agnelli? Trema, o terra, alla presenza del Signore, alla presenza dell'Iddio di Giacobbe" (Salmo 114:5-7) Siamo stati introdotti in un paese pieno di risorse; le montaS gne e i colli non si sono dimostrati ostacoli insormontabili. Alla presenza del Maestro abbiamo distolto lo sguardo dalla mano dell'uomo, e non è rimasta traccia di deserto. Eppure, a volte, Egli ritiene opportuno rimuovere quelle benedizioni terrene che rappresentano i Suoi doni preziosi. Dio ha promesso -promesso, non minacciato: "Ancora una volta farò tremare non soltanto la terra, ma anche il cielo. Or questo `ancora una volta' indica la rimozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistan ferme quelle che non sono scosse" (Ebrei 12:27). Abbiamo buoni motivi per ringraziare il nostro Padre amorevole quando rimuove qualche sostegno che può essere scosso, e sul quale ci appoggiavamo fiduciosi nella convinzione di riposare sulla Rocca Eterna. Forse il Signore ha visto che eravamo troppo soddisfatti di riposare sui remi, ancorati a qualche ormeggio che ci impediva di essere portati via dalla corrente, ma allo stesso tempo non ci permetteva di risalire il fiume e lottare contro i flutti impetuosi, un addestramento indispensabile per procedere vittoriosamente. Viene il giorno in cui non soltanto il mare fuggirà e il Giordano tornerà indietro, ma il cielo e la terra stessi fuggiranno alla presenza del Signore. Abbiamo a che fare con questa potenza, non con monti e colli, fiumi o mari. Possiamo essere soddisfatti in ogni circostanza, e in qualsiasi situazione, poiché ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". Possiamo affermare con fermezza: "Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà far l'uomo?".
Data: 20/03/2007 Visite: 2083 | |
|
|