"Il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l'essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo" (Filippesi 2:6, 7) Pensiamo a cosa rinunciò il Figliuolo di Dio quando lasciò il trono del cielo per essere accolto in una mangiatoia. Egli, aver esercitato la Sua onnipotenza nella creazione, divenne un debole neonato e fu avvolto in fasce. Dopo essere stato l'Amato del Padre, mai sgradito, mai incompreso, ed aver ricevuto l'incessante adorazione delle schiere celesti, divenne un Nazareno disprezzato, incompreso persino dai Suoi discepoli, guardato con diffidenza da coloro che era venuto a benedire e salvare. E alla fine fu oggetto di scherno, divenne bersaglio di spai, fu crocifisso e ucciso come un criminale. Mi chiedo: rifletterà ognuno di noi su tutto questo, ed esiterà ancora a fare dei banali sacrifici per il Signore? Siamo convinti ho, siete pronti a dare per Cristo non soltanto un po' delle vostre re sostanze, ma molto di più. Crediamo sia vostro desiderio non stimare più del dovuto la vostra stessa vita, per completare con gioia il vostro corso e il ministerio che avete ricevuto dal Signore Gesù. Non ci siano riserve: doniamoci interamente a Colui al quale apparteniamo e che vogliamo servire, e allora non potrà esserci nessuna delusione. Ma se iniziamo a dubitare di essere stati chiamati a determinate rinunce, se rimaniamo turbati in quanto non ci aspettavamo certi disagi o privazioni, il nostro servizio cesserà di essere libero, felice ed efficace. "Iddio ama un donatore allegro".
Data: 06/03/2007 Visite: 2731 | |
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