Questa è la preghiera che il popolo eleva in un tempo di grave crisi spirituale, un tempo che si colloca tra le promesse di Dio ed un futuro ancora sconosciuto. Prima di tutto notiamo: La richiesta che Dio operi, come nel passato. Il profeta chiede a Dio d'intervenire potentemente e manifestarsi, come aveva fatto secoli prima al Sinai (1). Se Dio facesse ora le medesime cose - dice la preghiera - i monti sarebbero smossi, il nome di Dio verrebbe conosciuto dai Suoi avversari e le nazioni temerebbero. Dio nel passato aveva operato in questo modo agendo a favore dei credenti, "a pro di quelli che sperano in Lui". Nella lettura di oggi vediamo quindi: La confessione del peccato affinché Dio operi. Isaia considera che Dio "va incontro" ai giusti, ai fedeli... per cui ora è adirato contro i Suoi figlioli in quanto hanno peccato, sono impuri e la loro giustizia è come un panno sporco... Nessuno prega più, nessuno "si sveglia" per impegnarsi davanti a Dio. Una confessione sincera e completa è indispensabile se vogliamo che la nostra preghiera venga esaudita. Infatti è evidente che occorre: Fiducia nell'intervento di Dio: "Nondimeno, o Eterno, Tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla ...". Egli è il Creatore. Essi sono il Suo popolo eletto, che nel passato era l'oggetto del Suo amore e che ora si rimette alla Sua misericordia, pregandoLo di perdonarli poiché non dispongono di nessun'altra risorsa materiale, o spirituale che sia. "Oh squarciassi tu pure i cieli e scendessi!" Dio quella preghiera la esaudirà in Cristo per coloro che si convertono interamente a Lui, operando in maniera straordinaria a pro dei Suoi figlioli. 1) Esodo 19:16-19
Data: 23/12/2005 Visite: 3562 | |
|
|