Il profeta, in attesa dell'intervento dell'Eterno, riconsidera le opere già compiute da Dio e le distrette in cui si dibatte attualmente il popolo. Egli "vuole ricordare" ogni cosa traendo spunti per la sua personale preghiera. Ricordare gli atti di bontà di Dio. Decide di prendere questo impegno: ripensare alla benignità, alle lodi che spettano a Dio, ai Suoi vari atti di bontà, alle Sue compassioni e alle Sue grazie. Tutto ciò Dio l'aveva programmato e manifestato nell'esperienza della liberazione del Suo popolo dalla schiavitù in Egitto. Dio l'aveva predisposto e fatto sperimentare agli Israeliti, avendo piena fiducia che essi non l'avrebbero deluso. Ricordare l'infedeltà del popolo. Il popolo però non era stato fedele, anzi s'era ribellato contristando lo Spirito Santo e inimicandosi Dio. Nel tempo, deluso e smarrito, s'era interrogato: "Dov'è Colui che li trasse fuori dal mare..., che metteva in mezzo a loro lo Spirito Suo Santo, ...che divise le acque...?". Dov'è quell'Iddio che ha così potentemente operato nel passato? Dov'è l'Iddio dei nostri padri? Un popolo senza Dio e senza le Sue benedizioni è un popolo frustato, in crisi e dilaniato da dubbi. Ricordare di pregare ancora oggi. Il profeta non ricorda la bontà di Dio manifesta nel passato quasi si trattasse di un rigurgito nostalgico. Non ricorda l'infedeltà del popolo calandosi nei panni di un moralista da strapazzo. Ricorda tutto ciò, per pregare: "Guarda dal cielo e mira...: Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? ...Nondimeno, tu sei nostro padre... Perché ci fai errare lungi dalle tue vie...? Ritorna, per amore dei tuoi servi...!" Una preghiera intensa e vera che raggiunge sicuramente il trono di Dio. Dio ci dia questa grazia di leggere e meditare la Sua Parola non per essere dei sentimenti, degli aridi teologi o peggio ancora dei critici pessimisti, ma piuttosto uomini e donne di preghiera, perché Dio, è pronto ad operare anche oggi come e più che nel passato!
Data: 22/12/2005 Visite: 3776 | |
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