La promessa del ristabilimento di Gerusalemme, contenuta in questo capitolo, si riferisce evidentemente alla città celeste. Per chi avesse dubbi, basta leggere le analogie con la descrizione che troviamo in Apocalisse 21. Dunque, siamo autorizzati ad applicare queste promesse anche alla Chiesa e a noi, che siamo il popolo di Dio del Nuovo Patto. Il versetto 2 afferma che "le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su te si leva l'Eterno". Mai come oggi le tenebre dell'immoralità, dell'ignoranza delle cose di Dio e della disperazione, hanno avvolto il mondo che ci circonda. Guarda in faccia la gente che passeggia per le strade: quante persone vedi spensierate, serene, sorridenti? La maggior parte sono tese, preoccupate, depresse. Allora fratello, sorella: "Sorgi, risplendi" (v.1). Mostra la tua luce e il tuo sale (1) a chi si dibatte nelle tenebre e cerca disperatamente in questa vita un barlume di luce e di senso. Non nascondere "sotto il moggio" (2) il bene prezioso della salvezza che hai realizzato. "Alza gli occhi tuoi, e guardati attorno: tutti s'adunano, e vengono a te" (v.4). Un giorno i popoli verranno a Gerusalemme "per onorare il nome dell'Eterno... che t'avrà glorificata" (v.9). Oggi tocca a noi credenti guardarci attorno ed attrarre a Cristo le genti sperdute e senza meta. La tua casa e la tua chiesa sono un'isola di gioia e serenità, dove tutti coloro che vengono possono trovare luce, sollievo, speranza e sono spinti a "onorare il nome dell'Eterno"? Cosa stai facendo, a livello individuale, per rendere la tua casa e la tua chiesa un'isola felice nel deserto arido e deludente del mondo? Troppi credenti e perfino chiese intere hanno dimenticato che lo scopo principale della Chiesa è quello di proclamare la Buona Notizia ed essere un punto di riferimento e di ristoro per chi vaga in cerca di una soluzione. Forse non ti senti all'altezza, come non lo era di certo Gerusalemme al tempo di Isaia, oppure con la tua piccola chiesa senti di appartenere ad una minoranza inascoltata. Ma non temere: "Il più piccolo diventerà un migliaio... lo, l'Eterno, affretterò le cose a suo tempo" (v.12). 1) cfr. Matteo 5:13,14 2) cfr. Matteo 5:15
Data: 13/12/2005 Visite: 4311 | |
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