Quest'espressione trasferita sulla bocca di un credente è segno di una sincera fede nel Signore. L'uomo ha in serbo un alibi ed un'attenuante per ogni circostanza e, alla peggio, è sempre pronto a scaricare su Dio le proprie responsabilità, gli risulta scomodo l'immagine di un Dio che conosce profondamente ogni realtà e giudica con giustizia. Quante volte abbiamo sentito accusare il Signore d'essere la causa del male, del dolore e della sofferenza. Molti vedono nel Dio cristiano delle intenzioni crudeli, perché alla fine giudicherà quanti non avranno creduto in Lui. L'apostolo Paolo dimostra nell'epistola ai Romani che una simile concezione di Dio è il frutto di una cattiva comprensione del Suo carattere (1). Dio è innanzitutto Sovrano. È inconcepibile, afferma Paolo, che l'uomo replichi a Dio, perché vi è un abisso fra la creatura e il Creatore. Dio, in virtù della Sua onnipotenza, può ogni cosa senza dover rendere conto agli uomini. La Sua onnipotenza però non è guidata dal capriccio, ma da una volontà che è moralmente perfetta. Dio è santo! Nel brano dell'epistola ai Romani, si mette in risalto che la reiezione d'Israele è dovuta, in ultima analisi, al suo deliberato rifiuto dell'offerta della Grazia. Impariamo a sottometterci alla Parola del Signore, che ci invita ad aver fiducia nell'assoluta giustizia di Dio. Non replichiamo ai Suoi decreti ma rifugiamoci all'ombra della croce, al fine di scampare dall'ira a venire. 1) cfr. Romani 9:14-33
Data: 10/12/2005 Visite: 2891 | |
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