Generalmente un paziente non rifiuta "l'invito" a farsi curare. Una prima e superficiale visita del medico condotto spingerà il paziente a compiere degli esami più approfonditi. Una seconda visita specialistica, più accurata, lo inviterà a trattenersi in ospedale. Colui che accetta questo invito e le terapie adeguate per far fronte alla sua malattia, ha speranza di ottenere la tanto agognata guarigione. Un giorno, Qualcuno ha invitato anche noi ed in questo capitolo troviamo "l'invito per eccellenza". Colui che ci ha invitati, non soltanto conosce tutte le nostre necessità, ma ha pure provveduto una terapia, non limitata come quella medica, ma efficace per ogni nostra necessità. L'espressione "comprate senza danaro" mette in risalto la nostra totale e continua dipendenza da Colui che ci invita continuamente e non solo per ricevere la salvezza eterna. Sebbene ora possiamo essere considerati "fuori pericolo", il credente deve periodicamente sottoporsi a "visite di controllo". Questa precauzione lo preserverà da possibili ricadute. Dobbiamo anche noi, in qualità di pazienti guariti dal peccato, tornare frequentemente a Colui che ci ha dato la guarigione, per avere da Lui le indicazioni e la forza per mantenerci sani. Se il ciclo dell'acqua produce frutto nella sua continuità, non diversamente la nostra comunione con Lui porterà frutto, se sarà fondata su un rapporto quotidiano. Abbiamo bisogno di venire a Lui per veder realizzate le nostre vitali necessità. L'invito del Signore è forse meno importante di quello di un medico? Allora perché Egli deve ripetere continuamente un invito che il più delle volte rimane inascoltato? Accettiamo il Suo invito, andiamo a Lui giornalmente per ricevere ciò di cui abbiamo bisogno; non costa nulla! "Se uno ode la mia voce, ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (1). 1) Apocalisse 3:20
Data: 01/12/2005 Visite: 3469 | |
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