Il tempo descritto in questo brano della Parola di Dio si presenta come un periodo su cui gravano delle spaventose tenebre spirituali; è un tempo contraddistinto da una parola che nella prosa di Giovanni ritorna con insistenza: bestemmia! Con questo termine si intendono tutte quelle affermazioni, volte ad affermare che Dio non esiste, o quelle posizioni tese ad insultare la Sua Persona e la Sua intangibile santità. Già oggi si può vedere lo spirito dell'anticristo all'opera nel mondo. Diverse affermazioni, che spesso vengono proprio da religiosi, vedono in Cristo un semplice uomo o un buon maestro del Suo tempo. Molti vengono sedotti da queste novità teologiche o da simili prese di posizione ideologiche con l'inevitabile risultato di bestemmiare il Nome del Signore. Quante volte sentiamo parlare di Gesù, ma in quante occasioni ne sentiamo parlare in modo che gli renda gloria? Molto spesso Lo si offende bestemmiandoLo e, purtroppo, coloro che non si allineano a questa corrente vengono tacciati di bigottismo e arretratezza, persone ormai ancorate a ridicole credenze del passato. Proprio come alla bestia venne dato per un tempo di sconfiggere i santi, così oggi costoro vanno per la maggiore, mentre i semplici credenti vengono zittiti con dotte disquisizioni filologiche o intimoriti da labirintiche argomentazioni teologiche. Ma questa non rappresenta certo una vittoria perché al di là di quanto vi possa essere di debole e di inadeguato in un credente, la Scrittura ci assicura che Dio stesso, apporrà il Suo suggello sulla nostra testimonianza con potenti prodigi, per dimostrare che Egli è il vero Signore, che si compiace in coloro che con il cuore asperso dal sangue di Gesù Gli danno lode e gloria.
Data: 28/11/2005 Visite: 2977 | |
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