Le parole del profeta delineano la figura di Gesù, ma egli parla anche della sua attuale situazione di predicatore negletto e perseguitato. In queste frasi troviamo preziosi insegnamenti, che dobbiamo tenere presenti per fondare maggiormente la nostra esperienza in Cristo Gesù. Il Signore ha dato al profeta una lingua esercitata ed un orecchio pronto per ascoltare la sua Parola. Troppe volte, spinti da uno zelo lodevole ma infantile, dimentichiamo che dobbiamo aspettare il Signore ogni giorno, ricevendo prima di dare, imparando prima di insegnare. Una lingua esercitata è il dono del Signore, ma ancor prima di parlare è necessario ascoltare quello che Egli ha da dirci. A questo dono ed a questa disposizione, il Signore aggiunge un segno ben preciso. Egli ci "fora l'orecchio", cioè ci fa Suoi servitori. È facile testimoniare, ma dobbiamo imparare che il servizio non è solamente questo, ma si riscontra anche in una piena ubbidienza al nostro Signore, e in una chiara disposizione a fare tutto ciò che Egli vuole, anche quando non siamo d'accordo. Infatti il profeta proverà l'obbrobrio dello scherno e dell'ingiuria, ma sopporterà tutto con gioia poiché sapeva Chi stava servendo. Anche noi resteremo fedeli al Signore nel momento dell'umiliazione, perché Egli stesso assumerà le nostre difese. Queste parole del profeta dipingono fedelmente quello che sarà il modello per eccellenza del Servitore: Cristo Gesù, a Lui vogliamo dunque ispirare tutto il nostro servizio e ogni nostro sforzo.
Data: 21/11/2005 Visite: 3470 | |
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