Questi
versi narrano in modo chiaro il beneficio che questo uomo nato cieco ricevette
dalla mano del Signore.
Si apre subito davanti ai nostri occhi una
scena di ribellione e di diffidenza. Infatti ogni qualvolta l'uomo riceve
qualcosa dalla mano di Dio, si scatena intorno a lui una tempesta di accuse, di
rimproveri come se quello che ha ricevuto lo avesse rubato.
Nulla è cambiato nel
corso dei secoli, come nel tempo del nato cieco, anche oggi colui che viene
beneficiato dalla mano di Dio è oggetto di incredulità e di accuse.
Il mondo non è cambiato, il diavolo è sempre
pronto ad offuscare l'opera gloriosa del Cristo. La
sua tattica è solo quella di poter annichilire lo splendore, la magnificenza
dell'opera che parla di liberazione e d'Amore.
Ma nel
testo che stiamo meditando, si intravede una nota di plauso, di luce, di
ringraziamento; infatti nel verso 17 leggiamo la testimonianza gloriosa che il
nato cieco rende alla gloria del Cristo, senza paura, senza esitazione ma con
risoluta franchezza; egli dichiara ai suoi interlocutori, curiosi, accusatori:
«EGLI È PROFETA! » Questo è l'insegnamento che la Parola di Dio ci dà
attraverso la lettura di questo brano. Essere veri testimoni dell'Evangelo è
parlare con piena franchezza e libertà, sapendo che solo così si è nel centro
della vita cristiana. Non eravamo forse anche noi dei ciechi? Non siamo stati
liberati dalla potenza di Cristo? Tutti siamo chiamati ora a testimoniare che
le tenebre si sono allontanate da noi e che la luce della vita brilla nel
nostro sguardo e nel nostro cuore. Perciò senza esitazione, senza paura, ma con
franchezza apriamo la nostra bocca e testimoniamo dicendo a tutti che: Gesù è
il Salvatore del mondo, il Liberatore, il re di re, il Signore dei signori, il
RISORTO dai morti che dà in dono a tutti coloro che la vogliono la vita eterna.
Data: 06/03/2000 Visite: 4651 | |
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