Meditando questo brano possiamo riscontrare alcune caratteristiche del nostro Signore Gesù Cristo: a. La Sua nascita miracolosa viene annunciata profeticamente.(1) "L'Eterno m'ha chiamato fin dal seno matemo, ha mentovato il mio nome fin dalle viscere di mia madre"; la nascita del Messia non fu un evento occasionale; Colui che conosce ogni cosa, non era stato colto alla sprovvista dal peccato dei nostri progenitori. L'apostolo Pietro afferma che noi siamo stati riscattati "...dal vano modo di vivere tramandatoci dai padri, col prezioso sangue di Cristo, come d'Agnello senza difetto ne macchia, ben preordinato prima della fondazione del mondo" (1). Il fanciullo ha un nome: "Emmanuele", cioè "Dio con noi"; ossia la più grande espressione d'amore di Dio, ancora più encomiabile "...in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (2). b. Il Suo ministerio (v.2): "Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente". La proclamazione della verità hanno caratterizzato tutta la predicazione di Cristo. Egli solo poteva dire: "In verità, in verità vi dico...". Egli non proclamava una verità ma la VERITÀ! Questa "verità" affranca dal peccato: "...e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (3). Non è una "verità" accessibile a pochi iniziati, ma è per tutti coloro che con fede aprono il cuore al Signore: "...hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli" (4). Quindi la salvezza è accessibile a tutti, talché nessuno può più accampare scuse. c. Il rifiuto d'Israele e degli uomini (v.7): "...a colui che è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione"; Israele e tutta l'umanità hanno riservata un'accoglienza ostile al Re dei re; alla nascita è detto che fu posto "A giacere in una mangiatoia perché non v'era posto per loro nell'albergo" (5); nell'ambito familiare e nazionale fu respinto: "E venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto!" (6); svolse il Suo ministerio senza aver una dimora fissa; perfino nella sua morte fu seppellito nel sepolcro di un altro. In questo generale clima di isolamento c'è una nota gloriosa, infatti l'evangelista Giovanni afferma "...ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figlioli di Dio; a quelli cioè che credono nel suo nome!" (7); "E tali siamo!" afferma con forza Giovanni nella sua prima epistola. Ma verrà il giorno in cui, il Servo dell'Eterno, dismessi gli abiti della sua umiliazione si ergerà glorioso, potente, sovrano su tutto l'universo, e in quel giomo meraviglioso anche noi, peccatori salvati per grazia, regneremo con Lui tutta l'etemità. 1) I Pietro 1:18,19 2) Romani 5:8 3) Giovanni 8:32 4) Matteo 11:25 5) Luca 2:7 6) Giovanni 1:11 7) Giovanni 1:12
Data: 17/11/2005 Visite: 4670 | |
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