Questo capitolo inizia con una serie di proverbi, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda. È scritto che quando Ezechia fu fatto re, egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno (1); seguì il consiglio della legge divina e la mise in pratica per condurre il suo popolo. Quel sovrano fece suo il versetto 5 del nostro testo e cioè "tolse l'empio e tutto quello che non era grato a Dio" dalla sua presenza e il suo regno fu reso stabile. Gente timorata di Dio e vicina al proprio re, raccolse questi proverbi per applicarli nella vita di tutti i giorni; saggi consigli che racchiudevano la morale, l'educazione, l'amore e fornivano un valido aiuto anche per l'amministrazione della giustizia. Questa serie di massime e di proverbi sono più che mai validi anche nel nostro tempo. Così come il popolo di Ezechia, anche noi siamo amorevolmente invitati da Dio, ad osservare i consigli ed i precetti della Sua Parola ed inoltre a farli conoscere agli altri. Siamo una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s'è acquistato per proclamare le virtù di Colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce (2). Possa la Scrittura essere come un anello d'oro per l'orecchio docile (v.12) e le parole del Signore essere come pomi d'oro in vasi d'argento cesellato (v.11), per i cuori disposti ad accettarle. Facciamo nostra e mettiamo in pratica la Parola di Dio ed Egli ricompenserà in modo abbondante la nostra fedeltà ed ubbidienza. 1) cfr. 2 Cronache 29:2 2) cfr. 1 Pietro 2:9
Data: 22/10/2005 Visite: 2313 | |
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