Gesù nel discorso concernente la sua missione divina, parlò al popolo
dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi seguita, non camminerà nelle
tenebre, anzi avrà la luce della vita». Tutti coloro che non credono in Lui
muoiono nei loro peccati, mentre chi persevera nella sua parola non solo è suo
discepolo, non solo conosce la verità ma è reso libero da essa, e dimorerà in
perpetuo nella casa del Padre.
Gesù dice: «Questa è l'opera di Dio, che voi crediate in colui che Egli
ha mandato». Intendendo dire che conoscere il Padre significa conoscere prima
Gesù.
Questo
parlare di Gesù era un parlare duro per i religiosi della sua e di ogni epoca.
Non era la prima volta che i capi giudei insultavano ed offendevano il Figlio
di Dio.
1 versi seguenti ci parlano prima di tutto dell'umiltà del
Figliuol di Dio e quindi del premio che riceve chi crede in Lui: non vedere
giammai la morte. Chi crede in Gesù non perisce ma ha vita eterna. Chi onora il
Figlio, onora il Padre; ed è passato dalla morte alla vita. L'uomo è assolutamente
incapace di salvarsi da sè e non ha speranza senza l'intervento divino, quell'atto di grazia che ristora in lui l'immagine divina che lo introduce ad
una eredità immacolata ed incorruttibile, che non scade essendo conservata nei
cieli.
Infine
Gesù conferma la sua divinità: il verbo essere riferito ad Abramo (v. 58) è
proprio degli esseri che, nel tempo, vengono in esistenza, mentre quando, viene
riferito a Gesù, non accenna ad alcun principio, ma esprime l'esistenza,
assoluta, immutabile ed eterna. Gesù non intende dire che era vissuto prima di
Abramo ma che la sua esistenza non aveva avuto
principio, cioè che Egli era eterno e quindi Dio.
principio, cioè che Egli era eterno e quindi Dio.
Numerosi
passi del Nuovo Testamento, testimoniano della Sua divinità ed uguaglianza al
Padre, come Dio, Cristo è degno di essere adorato servito ed amato. Lo Spirito
Santo ci aiuti sempre a riconoscerLe come nostro Signore e sovrano!
Data: 02/03/2000 Visite: 4802 | |
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