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Le meditazioni di eVangelo

Fede in Cristo (Giovanni 8:48-59)


di F.M.
Trascritto da eVangelo

Gesù nel discorso concernente la sua missione divina, parlò al popolo dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi seguita, non camminerà nelle tenebre, anzi avrà la luce della vita». Tutti coloro che non credono in Lui muoiono nei loro peccati, mentre chi persevera nella sua parola non solo è suo discepolo, non solo conosce la verità ma è reso libero da essa, e dimorerà in perpetuo nella casa del Padre.

Gesù dice: «Questa è l'opera di Dio, che voi crediate in colui che Egli ha mandato». Intendendo dire che conoscere il Padre significa conoscere prima Gesù.

Questo parlare di Gesù era un parlare duro per i religiosi della sua e di ogni epoca. Non era la prima volta che i capi giudei insultavano ed offendevano il Figlio di Dio.

1 versi seguenti ci parlano prima di tutto dell'umiltà del Figliuol di Dio e quindi del premio che riceve chi crede in Lui: non vedere giammai la morte. Chi crede in Gesù non perisce ma ha vita eterna. Chi onora il Figlio, onora il Padre; ed è passato dalla morte alla vita. L'uomo è assolutamente incapace di salvarsi da sè e non ha speranza senza l'intervento divino, quell'atto di grazia che ristora in lui l'immagine divina che lo introduce ad una eredità immacolata ed incorruttibile, che non scade essendo conservata nei cieli.

Infine Gesù conferma la sua divinità: il verbo essere riferito ad Abramo (v. 58) è proprio degli esseri che, nel tempo, vengono in esistenza, mentre quando, viene riferito a Gesù, non accenna ad alcun principio, ma esprime l'esistenza, assoluta, immutabile ed eterna. Gesù non intende dire che era vissuto prima di Abramo ma che la sua esistenza non aveva avuto principio, cioè che Egli era eterno e quindi Dio.

principio, cioè che Egli era eterno e quindi Dio.

Numerosi passi del Nuovo Testamento, testimoniano della Sua divinità ed uguaglianza al Padre, come Dio, Cristo è degno di essere adorato servito ed amato. Lo Spirito Santo ci aiuti sempre a riconoscerLe come nostro Signore e sovrano!


Data: 02/03/2000
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