Questo brano del Vangelo ha ispirato numerosi predicatori proprio per il suo tema centrale, che si rivela di grande interesse per ogni credente. Ma è bene puntualizzare che il rinnegamento di Pietro non è un'apostasia, ma una triste esperienza che, forse, anche noi credenti del ventesimo secolo abbiamo avuto occasione di fare. Quante volte nel momento in cui era necessario uscire allo scoperto, non abbiamo avuto il coraggio di confessarci figlioli di Dio? Quante volte abbiamo preferito il silenzio alle parole di testimonianza unte dallo Spirito Santo? Chiaramente, chi vuole seguire Gesù deve schierarsi e lasciarsi coinvolgere fino in fondo, a monte sta' quindi una precisa scelta di campo a cui ci si dovrà attendere con coerenza. Non illudiamoci, di potere seguire Gesù da lontano, né di potere vivere una vita divisa fra l'antiporta ed il tribunale, tra la coscienza di essere testimoni dell'Evangelo l'intenzione di non lasciarsi mai coinvolgere in situazioni spiacevoli. Il mondo si aspetta da noi una condotta degna del nome che portiamo, per questo siamo chiamati ad offrire una sana testimonianza e non il triste spettacolo di figlioli pavidi e paurosi fedeli a Dio, soltanto a parole ma nei fatti incapaci di accettare il prezzo dell'ubbidienza. Non teniamo nascosta la nostra fede, teniamoci piuttosto pronti a rispondere a chiunque chiederà i motivi della speranza che è in noi (". Anzi, non aspettiamo che siano gli altri a "snidarci" o a strapparci qualche ammissione ma proclamiamo con coraggio, in ogni occasione, la nostra fiducia in Colui che era, che è e che viene. 1) cfr. 1 Pietro 3:15
Data: 03/10/2005 Visite: 3330 | |
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