Dopo aver arrestato Gesù le autorità religiose si affannarono per trovare delle valide accuse nei Suoi confronti. Furono convocati i capi sacerdoti, gli anziani e gli Scribi, che costituivano i tre grandi ordini del Sinedrio, rappresentante il potere religioso e civile della nazione. I capi sacerdoti erano consapevoli di non poter condannare Gesù senza delle accuse precise, ma non ne avevano. Cercavano delle testimonianze per condannarLo a morte, ma non ne trovavano. Gesù era stato per circa tre anni fra la folla "andando in giro facendo del bene"(1). Aveva guarito malati, liberato indemoniati, dato la vista ai ciechi, risuscitato i morti. Pertanto non c'era persona fra il popolo che potesse dire qualcosa di male nei Suoi confronti. Si presentarono dei falsi testimoni, ma la loro deposizione, non risultava credibile e per di più si contraddicevano a vicenda. È straordinario l'impegno e l'accanimento delle autorità del Sinedrio nel voler condannare Gesù a tutti i costi. La stessa insistenza il diavolo l'ha manifestata verso i figlioli di Dio nel corso dei secoli, e ai nostri giorni questo accanimento non è certo venuto meno. Il triste periodo dell'Inquisizione insegna fin troppo bene come, nascondendosi dietro il nome di Cristo, fosse possibile abbandonarsi alle azioni più brutali e ignominiose. Quante volte ebbe a ripetersi l'episodio del sommo sacerdote che chiedendo a Gesù se fosse il Cristo e sentendo la Sua risposta affermativa, disse: "Ha bestemmiato!"? La verità annunciata da Gesù non poteva essere intesa ed accettata da chi era disposto ad ascoltare falsi testimoni pur di condannare il Figliolo di Dio. Dio ci liberi da quanti, fuori della chiesa, ma soprattutto nella chiesa stessa sono portatori di menzogne e testimoni del falso per portar scompiglio e disordine nella famiglia del Signore. Non dimentichiamo mai che "Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui poiché il tempio di Dio è santo" (2). 1) Atti 10:38 2) 1 Corinzi 3:17
Data: 01/10/2005 Visite: 3357 | |
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