In questo brano vibrante e drammatico risalta l'enorme distanza che separa Gesù dai Suoi discepoli stanchi ed assonnati. Gesù chiese collaborazione, ma non ne ottenne e in quei momenti si trovò ancora una volta soltanto. D'altronde i discepoli erano fisicamente stanchi e spiritualmente disorientati, poiché malgrado gli avvertimenti di Gesù non avevano compreso quale importante momento stavano vivendo. Oggi noi credenti siamo ancora chiamati da Gesù a pregare e a vigilare impegnandoci, affinché la Sua opera di salvezza progredisca ulteriormente. I motivi della nostra preghiera sono diversi da quelli del Getsemani, ma ciò non toglie che da parte del Signore vi sia ancora una pressante richiesta di collaborazione (1). Evitiamo, perciò, l'errore in cui caddero i discepoli, vale a dire quell'ottusità spirituale che non consente di discernere il ruolo che siamo chiamati a svolgere. Studiamo la Bibbia e preghiamo il Signore, affinché ci faccia comprendere il piano che ha in serbo per ognuno di noi. Potremo così renderci conto pienamente della grande e meravigliosa realtà che stiamo vivendo giorno dopo giorno. Assolvere questa missione vuol dire anche attraversare momenti bui, certamente difficili, ma con la certezza che il Signore è vicino a noi, per sostenerci. Non trascuriamo dunque l'impegno dell'intercessione ma assolviamolo con gioia e slancio, perché è il Signore stesso che ci invita a vegliare e a presentarci in ogni occasione alla Sua presenza. 1) cfr. 2 Corinzi 6:1
Data: 27/09/2005 Visite: 2219 | |
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