La realtà della croce per i Giudei era qualcosa di incomprensibile; essi espressero infatti tutta la loro perplessità: "Noi sappiamo che il Cristo dimorerà in eterno, come mai parla della morte?„ (1). Scandalizzati, come affermano i Vangeli, tornarono tutti al proprio lavoro, come per dire "è tutto finito ci eravamo illusi ma anche questa speranza è destinata a cadere". Alcuni poco prima si contendevano un posto di prestigio a fianco di Gesù, ma la notte dell'arresto si diedero tutti alla fuga. Pietro disse: "lo non lo conosco" (2), aveva già dimenticato che Gesù aveva predetto il suo rinnegamento. Anche se era stato avvertito, anche se, aveva affermato che non si sarebbe mai scandalizzato, alla prima verifica Pietro dimostrò quanto fosse debole la sua fede. Badiamo a non manifestare la stessa presunzione di Pietro, ma impariamo da Paolo a fare nostre le parole del Maestro: "Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de' cieli" (3) nella preghiera e con la perseveranza possiamo procedere speditamente in vista della salvezza eterna. Ai discepoli impauriti e sconfitti Gesù disse: "Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea là mi vedranno" (4). Gesù precede la Chiesa nel Suo Regno, andando ad approntare un luogo di pace e di gloria senza fine. Le migliori speranze cadono e si infrangono, ma chi confida nell'Eterno acquista nuove forze. Salendo verso la città celeste con le ali della fede il cammino non è pesante. 1) cfr. Giovanni 12:34 2) Marco 14:71 3) Matteo 5:3 4) Matteo 28:10
Data: 25/09/2005 Visite: 2518 | |
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