In genere siamo abituati a giudicare la realtà dall'apparenza o in vista dei vantaggi che ne possiamo trarre. La nostra società ci ha abituati in questo senso, insegnandoci a guardare più al bello che al buono. Le parole del brano di quest'oggi appaiono molto chiare, mettendo in guardia non soltanto a i giovani, ma ogni credente, dall'inganno delle gioie di questo mondo. L'esortazione dei primi versetti è colma di espressioni, che sottolineano l'importanza della rettitudine nella vita del credente. Queste prescrizioni vengono innanzitutto paragonate, vista la loro importanza, alla pupilla degli occhi. Essa va riguardata e custodita con diligenza. Ovviamente tutto ciò non basta. Dalla consapevolezza dell'importanza della Parola di Dio, deriva la necessità di una costante lettura e meditazione della Scrittura. Legare i comandamenti alle dita, vuol dire appunto tenerli presenti, ma bisogna anche scriverli sul cuore e cioè assimilarli spiritualmente. Infine, l'ultima raccomandazione è quella di stabilire con la Parola di Dio un rapporto affettuoso ed intimo. Chiamare sorella la sapienza vuol dire vivere giornalmente ai piedi del Signore e tenere in gran conto i Suoi ammaestramenti. Troppe volte siamo superficiali nel nostro rapporto con le Scritture, ignorandone l'insegnamento pratico, rivolto alla nostra salute spirituale. Seguiamo i consigli dello Spirito Santo, il Quale certamente ci aiuterà, affinché la sapienza e l'intelligenza che vengono dal Signore siano "nostra sorella e nostra amica".
Data: 12/09/2005 Visite: 2384 | |
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