Il testo sacro propone un ritratto alquanto realistico dell'uomo perverso e senza Dio. Questi viene descritto come una persona da nulla, iniqua, che non disdegna la menzogna e ricorre, sistematicamente ad una condotta ambigua. Egli sovverte ogni ragione e dirittura, accenna con le dita, e non semplicemente gesticolando, ma puntando l'indice accusatore contro il prossimo. Il cuore di quest'uomo è immerso nella falsità. Tutto ciò corrisponde all'immagine di colui che agli occhi di Dio non ha alcun valore e viene perciò definito: "uomo da nulla". Originariamente non era così. La Parola di Dio afferma che l'essere umano fu creato ad immagine e somiglianza dell'Eterno. Purtroppo, in virtù della libertà donatagli, l'uomo non curò, né seppe apprezzare, quelle qualità che gli consentivano di vivere in comunione con Dio, sorgente di ogni bene, ma lasciò che pensieri iniqui modellassero in lui una personalità negativa, riducendolo ad una dimensione diametralmente opposta a quella originaria. Il suo cuore adesso, non è che un focolaio di cattiveria e di malvagità. Purtroppo ogni tentativo di emendamento è risultato vano, il suo stato è come una cancrena, che va sempre più degenerando, il testo dice: "la rovina verrà ad un tratto, in un attimo sarà distrutto senza rimedio". Soltanto Dio, è in grado di far rinascere l'uomo a nuova vita e questo è reso possibile dal sacrificio del Suo Figliolo. Vi è la possibilità, per ogni uomo, di essere riabilitato spiritualmente mediante la nuova nascita, per manifestare le caratteristiche della rigenerazione e non quelle dell'uomo perverso.
Data: 06/09/2005 Visite: 4880 | |
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