Ogni qualvolta si legge nei Vangeli che Gesù manda i Suoi discepoli per una missione, Egli dà sempre loro delle chiare e precise indicazioni, preoccupandosi di preservarli da ogni difficoltà. La dovizia di particolari con i quali Gesù istruisce i due discepoli di questo brano, richiama la nostra attenzione sull'amorevole cura che Egli riserva ai Suoi figlioli. Il Signore ci ha assegnato una missione precisa e ben definita, infatti se la cavalcatura doveva servire per adempire una profezia dell'Antico Testamento, l'incarico di evangelizzare il mondo che il Signore ha conferito alla Chiesa, ha lo scopo di adempire l'intero piano divino racchiuso nell'Antico Testamento. Come credenti non abbiamo solamente ricevuto una missione, ma anche la potenza per adempirla. Ai discepoli, per ottenere l'asino, fu sufficiente dire che Gesù li aveva inviati. Allo stesso modo dinanzi ad ogni difficoltà, o forza avversa, possiamo presentarci nel nome del Signore Gesù per risultare più che vincitori. Il Signore stesso farà in modo che queste cose si realizzino puntualmente nella nostra vita. I discepoli molto probabilmente a mano a mano che si adempivano le parole di Gesù, erano assai meravigliati. Lo stesso, di sovente, capita pure a noi: ogni qualvolta il Signore opera potentemente rimaniamo, nostro malgrado, sorpresi. Non c'è ragione di stupirsi, poiché le promesse del Signore sono sì ed amen. Ancora oggi, per mezzo dello Spirito Santo, il Signore parla al nostro cuore, invitandoci ad annunciare I'Evangelo ad un mondo che deve sapere che Gesù sta per ritornare. Non temiamo, non facciamoci frenare dalla timidezza, piuttosto ubbidiamo, poiché il Signore ci guida, ci protegge e ci dà vittoria.
Data: 04/09/2005 Visite: 2487 | |
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