In questi versetti viene raccontato l'ultimo viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Egli aveva detto ai Suoi discepoli: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme...". La prospettiva della croce si affacciava con chiarezza alla mente di Gesù, eppure, malgrado l'approssimarsi della fine, Egli si fermò per rispondere ad un'invocazione d'aiuto. Il Signore non era occupato al punto da non trovare il tempo e il modo di risolvere i problemi di coloro che Gli chiedevano soccorso. Bartimeo udì la gente che diceva: "Gesù di Nazareth sta arrivando!". Egli sapeva di Gesù, forse aveva sentito parlare della guarigione dell'uomo nato cieco. Sebbene Bartimeo fosse cieco e povero, nell'invocare la misericordia di Cristo, non enfatizzò la propria condizione di bisogno ma pose l'accento sul ruolo di Gesù: "II Messia Promesso". Bartimeo si appellava alle promesse di Dio contenute nel Suo Patto confidando nel loro misericordioso compimento (1). Bartimeo si dimostrò umile. Si limitò soltanto a chiedere pietà, fidando nella misericordia di Cristo. La sua preghiera non era elaborata e composta di frasi accattivanti. Il suo grido proveniva da un ardente desiderio, da una speranza viva. E Gesù fermatosi disse: "Chiamatelo!". Gesù dice ancora oggi a quanti Lo invocano: "Vieni" (2). Forse vi sono delle esitazioni di fronte a un simile invito. Forse ciò che frena è il timore di quello che gli altri possono pensare. Bartimeo gettò il suo mantello, liberandosi da quello che gli poteva essere di impedimento, per correre verso Gesù in risposta al Suo invito. Gesù premiò la fede del cieco, non soltanto con la guarigione, ma anche con la salvezza e Bartimeo stesso, divenendo un fedele testimone della potenza di Dio: "Si mise a seguire Gesù". 1) cfr. Isaia 35:5; 55:3 2) Apocalisse 22:17
Data: 03/09/2005 Visite: 3220 | |
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