Questa esortazione rivolta da Gesù ai Suoi discepoli ha lo scopo di metterli in guardia contro le false dottrine, contro quegli insegnamenti fuorvianti largamente condivisi e diffusi a quel tempo. Queste dottrine possono, forse, apparire come una componente, di secondaria importanza al cospetto delle grandi verità bibliche, ma proprio come il lievito, che lavora in modo nascosto, anche queste eresie corrompono e snaturano il carattere proprio della verità rivelata dal Signore. In che cosa consiste il lievito dei Farisei e di Erode? I Farisei formavano una setta religiosa e formalista, essi amavano mettere in mostra la propria giustizia. Il loro lievito era l'ipocrisia, cioè uno zelo ardente, ma del tutto esteriore, poiché la loro vita privata era in aperta contraddizione con ciò che professavano pubblicamente. Il partito di Erode costituiva invece, una fazione politica la cui dottrina si ispirava a quella dei Sadducei, che erano dei liberi pensatori, scettici nei confronti di tutto ciò che era soprannaturale. Gli Erodiani, avevano una particolarità: cercavano di far credere ai loro connazionali che, uniformandosi agli usi dei pagani loro conquistatori la loro condizione di vita sarebbe diventata più tollerabile e questo poteva giustificare anche l'idolatria. Le suddette dottrine, che avevano un effetto devastante nella coscienza del popolo, erano insidiose al punto che Gesù mette in guardia i Suoi discepoli contro questi pericoli. L'esortazione di Gesù è valida anche per noi oggi, perché il lievito dei Farisei e degli Erodiani, pur sotto nomi e forme diverse, resiste nel tempo. Si può scivolare infatti in due diverse tendenze assai rischiose. La prima: una professione di fede formalistica in cui si esalta l'io, la propria giustizia e l'autosufficienza. La seconda: una religione umanistica, che tende a razionalizzare ogni cosa e viene costantemente minacciata dall'incredulità.
Data: 10/08/2005 Visite: 10732 | |
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