Il grosso ostacolo che bloccò inizialmente i discepoli era appunto il gran numero di persone da sfamare. Era umano guardare la folla e non capacitarsi di come sarebbe stato possibile sfamarli con mezzi, a dir poco, inadeguati. L'invito di Gesù a distribuire quell'inezia di cibo doveva risultare ancora più incomprensibile per quei poveri discepoli. La chiesa in ogni epoca si è trovata in questa situazione paradossale: esiste un chiaro mandato di evangelizzare il mondo intero, ma contemporaneamente, ci si rende conto d'essere uno sparuto numero di persone con delle forze del tutto inadeguate di fronte alla vastità del lavoro da svolgere. Se quattromila persone potevano sembrare tante, l'intera umanità ci appare ovviamente come una massa sterminata e, purtroppo, spesso arretriamo di fronte alla possibilità di evangelizzare anche solo una provincia: "troppo lavoro, non potremo mai farcela", questi sono i commenti dei "ragionieri della fede". Gesù ci insegna ad iniziare, poiché quella a cui dobbiamo mettere mano non è l'opera dell'uomo ma di Dio. Dobbiamo iniziare con quel poco di cui disponiamo, con le nostre scarse possibilità, poiché il Signore è Colui che moltiplica le forze, i talenti, il coraggio e la determinazione. Iniziamo dunque, in quei luoghi dove c'è un urgente bisogno della Parola di Dio, e, poiché il Signore è Fedele, all'improvviso ci scopriremo operosi ed animati da un sorprendente vigore, al punto da non potere fare a meno di riguardare al nostro Signore e ringraziarLo, per ciò che non credevamo fosse possibile fare.
Data: 06/08/2005 Visite: 2327 | |
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