In questo capitolo il profeta annunzia dei severi giudizi contro Gerusalemme, a motivo dell'insensibilità spirituale e dell'ipocrisia in cui il popolo era precipitato. 1 versetti 9-16 mostrano mirabilmente la situazione che si era venuta a creare: formule cerimonie e offerte venivano presentate a Dio con un cuore al servizio del diavolo. Il popolo da sempre preferisce la tradizione ad una rivelazione scritta, che si presenta agli occhi loro come un testo scuro e misterioso. Gesù si trova nella stessa situazione allor quando, Matteo denuncia l'ipocrisia dei Farisei, citando questo passo di Isaia. Sono trascorsi molti anni, eppure esiste una singolare analogia tra la descrizione del profeta riferita ai suoi tempi e la condotta dei contemporanei di Gesù. Le forme e i riti esteriori venivano osservati scrupolosamente; ma i cuori erano induriti ed indifferenti alla voce dello Spirito. Le parole di lsaia si addicono perfettamente alla spiritualità di molti uomini dei nostri giorni. Il loro cuore è del tutto estraneo al punto che si prendono gioco di Dio, rendendoGli un culto fatto di ritualismi formali e di cerimonie svuotate di ogni contenuto spirituale. Questo tipo di religione ottenebra le coscienze concedendo un ingannevole senso di appagamento (2). Anche Paolo si riferisce a queste pratiche sterili che sostituiscono la vivida presenza dello Spirito Santo con dei cerimoniali più o meno coreografici. L'unica regola infallibile della nostra fede, del nostro culto e della nostra vita deve rimanere la Parola di Dio. Che ogni vero credente si attenga fedelmente ad essa, per non cadere nell'errore in cui inevitabilmente incorrono coloro che non ricercano la volontà del Signore. 1) Matteo 15 2) Marco 7:4-10
Data: 14/07/2005 Visite: 3460 | |
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