La folle corsa dell'uomo per migliorare la propria posizione si risolverà in una discesa degradante nella miseria e nella più totale spregevolezza. L'egoismo presente nell'indole dei popoli, porterà ad una fine inevitabile, preconosciuta dall'onnisciente Dio, e volutamente ignorata dall'uomo peccatore. L'Iddio Creatore formò la terra e i cieli colmandoli di gloria e di bellezza in vista dell'uomo che, nella sua ingratitudine, invece di rispettare il Padrone dell'universo, ha sempre profanato la Sua Parola. Mentre ogni individuo cerca di imputare le proprie colpe ad altri, proclamandosi innocente, Dio, che conosce i cuori, denuncia la vera condizione dell'uomo: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio". Se essi non si ravvedono, convertendosi al messaggio di Cristo, verranno condannati, già in questa vita. Lo squilibrio generale che la terra sta scontando è frutto del grave peccato che pesa su di essa (vv.19, 20). In effetti, l'allegria, la gioia e tutto ciò che è indice di felicità, ha ben poco a che fare con l'attuale condizione del genere umano. Che mondo triste! "L'allegrezza ha esulato dalla terra" (v.1). Tutto è effimero, lascia nel cuore umano angoscia e insoddisfazione, poiché molti non vogliono conoscere ciò che è per la loro pace: "Gesù principe di pace". Una terra così travagliata anche sotto l'aspetto ecologico, brama un po' di riposo (1) e questo sarà possibile nel regno millenniale, quando Cristo regnerà sulla terra, istituendo un governo ben migliore, dove tutto sarà pace e serenità. I credenti, non devono temere tutto ciò, non ci deve essere alcun timore, poiché sanno che malgrado il giudizio finale, essi, sin da oggi, appartengono alla città celeste (2). 1) Romani 8:18 2) Ebrei 12:22
Data: 30/06/2005 Visite: 2698 | |
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