Questo brano ci consente di affrontare il grande privilegio che ogni credente ha ricevuto dal Signore. Egli è colui che un giorno si è avvicinato a noi, chiamandoci a Sé. Così come un tempo Egli si rivolse ai discepoli invitandoli a seguirLo. Oggi il Signore ci esorta a seguirLo chiedendoci di uscire dalla massa. Il profeta Isaia, nel capitolo 43, parla del grande amore di Dio, che ci ha voluto fare Suoi: "t'ho chiamato per nome, tu sei mio". Chiamandoci a Sé, Cristo ci ha mostrato il Suo amore e la Sua protezione: noi siamo il Suo tesoro particolare l'oggetto di un amore smisurato e per noi incomprensibile. I discepoli seppero rispondere affermativamente alla chiamata di Gesù, da parte nostra vogliamo quindi mostrare altrettanta solerzia. Beato chi risponde a quel glorioso appello oggi, senza rimandare al domani, perché potrebbe essere troppo tardi. Se Gesù bussa alla porta del nostro cuore apriamoGli senza esitazione, Egli farà festa con noi e ci offrirà in modo stabile la Sua fedele compagnia. Quanti sono andati a Lui hanno trovato pace, gioia, guarigione e salvezza per l'anima. Andiamo a Gesù, in modo da essere di benedizione anche per gli altri: "...li mandò a predicare con potenza". Egli ci ha donato la Sua Parola ed il Suo festoso annuncio di salvezza, affinché potessimo portarlo agli altri. Dio vuole usarci proprio come quei discepoli. Disponiamoci per essere buoni strumenti nelle Sue mani, pronti a portare frutto alla Sua Gloria. Solamente così potremo mostrare la nostra riconoscenza a Colui che un giorno ci ha chiamati a Sé, dandoci la dignità di figlioli di Dio.
Data: 02/07/2005 Visite: 2329 | |
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